martedì 3 dicembre 2013

Prima telefonata

Ho il tuo telefono e ho visto le tue foto nuda. Vuoi che le veda qualcun'altro?
Il mio primo contatto con Patty doveva essere deciso e diretto, perché l'immagine che doveva da subito farsi di me era di una persona con il controllo della situazione. Nonostante le scrissi solo le poche parole qua sopra le dovetti studiare a lungo, perché dovevano comunicare tutto quello che era necessario e non dovevano essere equivocate. Le mandai allo stesso numero della SIM che le avevo preso col telefono, confidando che l'avrebbe riattivata.
Ci mise un po' a reagire e, purtroppo, visto che lo fece con un messaggio, non potei avere riscontro del suo stato d'animo.
Chi sei?
 Per quanto la reazione potesse sembrare fredda, era la più logica anche se lei fosse stata in preda al panico. Portarmi allo scoperto, ignorare quello che dicevo, cercare di provocarmi. Ma anche, forse, semplicemente risolvere in fretta la questione di chi fossi.
La ignorai a sua volta, perché avevo comunque il controllo del gioco.
Sanno già tutti che sei una leccafighette?
Rispose nuovamente scomposta.
Ti prego. Chi sei?
A quel punto, per me, i messaggi non erano già più abbastanza.
Stanotte a mezzanotte ti chiamo. Rispondimi.
Nonostante non ebbi risposta all'ultimo SMS quella notte stessa la chiamai. Il telefono squillava, rispose dopo un paio di squilli. "No... no...". Ansimava in preda alla tensione e sembrava sul punto di piangere. Me l'immaginai, a partire dalle sue foto e mi innamorai del suo gemere. Pensai che non doveva essere molto diverso da quello che faceva durante il sesso.
"Hai capito la situazione?" le dissi, continuando a essere diretto, tralasciando i convenevoli.
"Si, si..." rispose lei, poi provò a mettere insieme delle frasi che si persero tra i suoi sospiri di panico.
"Sei una porcella, lo sai Patty? Una bambina sudicia."
Lei ebbe un paio di sussulti poi disse una sola parola. "Scusa..."
Quelle semplici scuse, ammissione sia di colpa sia della mia superiorità, mi fecero capire che, a istinto, Patty si stava già mettendo nella condizione in cui la volevo. Perché, dopotutto, era la condizione che voleva anche lei. Era un passo importante, era tutto quello che desideravo da quella prima chiacchierata.
"Riceverei SMS da questo numero. Ci saranno degli ordini. Li eseguirai o verrai punita."
Patty soffiò ancora nel cellulare, ansimò. Quel respirare a scatti che mi ricordava tanto la masturbazione. "Ti prego... io... si..."
Non aggiunsi altro e chiusi la chiamata.


 

Nessun commento:

Posta un commento